Più volte ho ribadito quanto ami il mio lavoro di Psicologa e quanto sia bello ed arricchente venire a contatto ogni giorno con storie di vita diverse e con persone coraggiose che scelgono di mettersi in gioco per migliorare se stesse e stare bene.
Mi accorgo però che in realtà non ho mai spiegato davvero in questo blog chi è realmente uno psicologo, di quali strumenti si serve nella sua pratica clinica e come è arrivato ad avere questo titolo. Ecco allora che questo articolo mira a fare un pò di chiarezza rispetto alla mia figura professionale (che è diversa, ricordiamolo, da quella dello psicoterapeuta e dello psichiatra). Rispetto a quest’ultima precisazione, riserverò altri articoli per delineare le differenze tra questi diversi ambiti. Per ora concentriamoci sullo Psicologo.
CHI E’ LO PSICOLOGO?
Lo psicologo è un professionista che opera per la salute ed il benessere delle persone, degli organismi sociali, delle famiglie, dei gruppi e della comunità.
Strumento di elezione è il colloquio psicologico che viene utilizzato sia in caso di sofferenza o disagio che, più in generale, per promuovere lo stato di benessere della persona. Accanto ad esso il professionista, grazie ad una formazione ampia ed articolata, calibra diversi strumenti e metodi e li adatta al singolo individuo con cui si rapporta. Potrà quindi utilizzare test specifici, osservazione, raccolta anamnesi, percorsi di coaching e counseling.
Scopo della terapia psicologica è valorizzare abilità e risorse del paziente in modo da ottenere il cambiamento e favorire l’empowerment dell’email persone.
COME SI DIVENTA PSICOLOGO?
Il percorso è articolato in diverse tappe:
• Prima di tutto occorre ottenere la laurea magistrale in psicologia (5 anni), che dà la qualifica di dottore in Scienze Psicologiche
• durante il corso di laurea viene richiesto di fare un tirocinio presso un ente convenzionato
• Dopo la laurea occorrerà fare un ulteriore tirocinio post laurea (1000 ore)
• Per essere definito Psicologo (e poter lavorare) occorre sostenere e superare un Esame di stato
• infine è necessario iscriversi all’Albo professionale
Esistono 2 sezioni principali dell’Albo:
• Albo B = comprende chi possiede la laurea triennale, persone abilitate ad esercitare alcune delle attività tipiche dello psicologo
• Albo A = composto dai professionisti con la urea quinquennale abilitati, che possono esercitare tutte le attività proprie dello psicologo
È importante per chi si affida ad uno psicologo avere la certezza di essere seguiti da professionisti validi e certificati. Per verificare che un professionista può esercitare la professione è possibile consultare l’albo regionale della Lombardia sul sito www.opl.it oppure l’albo nazionale sul sito www.psy.it
Attenzione a chi esercita abusivamente la professione di psicologo: queste persone non hanno la preparazione per prendere in carico le problematiche dei pazienti e vanno segnalati ad un qualsiasi ordine regionale degli psicologi o all’autorità giudiziaria.
IN QUALI AREE PUO’ LAVORARE LO PSICOLOGO?
Lo psicologo può lavorare in diversi ambiti:
• area clinica => sono gli psicologi impegnati nell’abmito del disagio psichico in diversi contesti (pubblici o privati). Fa parte di questo ambito anche lla psicologia dell’emergenza
• Settore scolastico = che vede gli psicologi impegnati nel promuovere il benessere all’interno delle classi, con interventi destinati ad alunnni, corpo docente, famiglie
• Settore organizzativo = tutto quello che concerne la psicologia del lavoro,delle organizzazioni, delle risorse umane (in questo caso lo psicologo lavora in azienda ed e può favorire in percorsi di coaching per il potenziamento della comunicazione, sviluppo della leadership…)
Altre possibili aree di lavoro sono quelle relative alla promozione del benessere ed alla psicologia giuridica.
Purtroppo ancora oggi alla questa professione sono associati pregiudizi e concezioni errate, che faticano ad essere debellate.
Volete sapere quali sono i preconcetti tipici e frequenti associati al mio lavoro? Ne parlerò nel prossimo articolo. Stay Tuned!